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Il problema della consanguineità, articolo scritto da me nel 2007 per il giornalino di Furettomania

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silviapix
view post Posted on 10/9/2010, 14:56




Ultimamente molti mi chiedono notizie sull’effetto dell’accoppiamento fra furetti consanguinei, se è vero che è così pericoloso, se esiste davvero una differenza fra l’accoppiamento in stretta consanguineità o in inglese “inbreeding” (fratello-sorella, padre-figlia, madre-figlio) e quello che gli allevatori chiamano “line breeding” (incrocio all’interno di linee di sangue), ovvero fra furetti parenti alla lontana (in terza o quarta generazione). L’esigenza di dare una risposta a questi quesiti viene soprattutto dal fatto che le linee di sangue di furetti italiani “seguite” da generazioni (di cui si conosce quindi una specie di pedigree) sono davvero pochissime e prestissimo si avrà difficoltà a scegliere un riproduttore non consanguineo. D’altra parte fino a qualche anno fa il furetto intero era una rarità, ed in molte aree geografiche l’allevatore si è già trovato a riprodurre fra furetti parenti, pur inconsapevolmente (ndr se una coppia di furetti ha circa la stessa età e/o viene dallo stesso allevatore/fornitore/zona, le probabilità che siano consanguinee è elevatissima: evitate di accoppiarli fra loro se non avete notizie CERTE della loro provenienza).
Un passo indietro: da quando l’uomo ha deciso di allevare, ma soprattutto “selezionare” gli animali domestici (ove selezionare significa scegliere di ottenere animali con determinate caratteristiche: estetiche, negli animali da affezione, o di produttività, negli animali zootecnici) ha sempre lavorato con la consanguineità, perché se una generazione di animali nasce con determinate caratteristiche desiderate, mai viste prima (bel colore o tanto latte prodotto che sia) per poter mantenere queste caratteristiche è necessario sfruttare al massimo questa linea di sangue per riprodurre animali uguali fra loro che mantengano queste peculiarità, anzi, la accentuino! Questa pratica è utile all’uomo certo, ma sicuramente è dannosa per le specie animali. Anche senza essere genetisti, tutti noi sappiamo che l'aspettativa di un cane di razza selezionato è molto inferiore a quella di un meticcio da generazioni.

Dal punto di vista scientifico questo si spiega con un fenomeno che in genetica di popolazioni (scienza che studia la distribuzione dei geni in popolazioni di individui della stessa specie) si chiama con un termine inglese intraducibile “inbreeding depression”, ovvero riduzione di vigore fisico, adattabilità, sopravvivenza, fertilità, resistenza immunitaria di una specie a causa della consanguineità, che spesso porta al manifestarsi di tratti genetici deleteri. Al contrario di quanto sostengono gli allevatori questo fenomeno è comune a tutte le specie che vengono in-incrociate, sia in stretta consanguineità sia per parenti alla lontana (in genetica non esiste la differenza fra line breeding ed inbreeding) proprio perché si tratta di un fenomeno a lungo termine e che interessa un’intera specie al di là dei problemi che si manifestano nel singolo individuo (pur presenti), ma con difetti che si trasmettono esponenzialmente ed appaiono nelle generazioni successive. Questo significa che accoppiando fra consanguinei se anche va bene una volta (certo non sempre si ha un’alta mortalità della cucciolata e la nascita di individui deboli e malati, cosa comunque probabile) ma sicuramente stiamo mettendo al mondo un furetto più debole, che trasmetterà questa debolezza alle generazioni successive in modo sempre più drammatico ed evidente.

Dopo questa tiritera scientifica un po’ noiosa, parto con due affermazioni shock:

Per assurdo sarebbe meglio per la specie furetto accoppiare fra consanguinei stretti (padre/figlio, fratello/sorella) che parenti alla lontana! Questo perchè la consanguineità stretta porterà ad un severo danno genetico e spesso a malattie precoci che permetteranno di escludere dalla riproduzione successiva i portatori di tare genetiche. Chiaro che significherebbe fare cucciolate con altissima mortalità precoce che mettono a rischio anche la vita della furetta fattrice, quindi non è sicuramente una pratica da seguire. Si voleva solo dimostrare la non scientificità del sostenere che il line breeding è più sicuro dall’inbreeding. (ndr il sistema dell’incrocio stretto è quello classicamente usato in genetica per far risaltare i geni delle malattie, per identificarne il portatore).

La seconda bomba che lancio è questa: meglio accoppiare due furetti di cui non si sa nulla se non che è improbabilissimo che siano parenti (es furetto milanese con furetto siciliano), piuttosto che accoppiare due furetti controllatissimi da 5 generazioni che però hanno un parente in comune in sesta generazione.

La spiegazione è un po’ complessa, ma ci provo, chiaramente con notevole semplificazione della questione.
Premettiamo che la stragrande maggioranze dei difetti genetici che portano a malattie ereditarie (o a predisposizione a malattie, come nel caso dei tumori) sono recessivi, ciò significa che un individuo per sviluppare la malattia deve avere due alterazioni in entrambe le copie del gene di interessato (il nostro genoma è doppio, grazie alla riproduzione sessuale, quindi ereditiamo una copia di ogni gene dalla madre e dal padre). Questo implica che la maggior parte degli individui apparentemente SANI (E SANI ANCHE DAL PUNTO DI VISTA CLINICO) portano però alterazioni genetiche silenti. (ndr vi sono anche mutazioni dominanti, per cui basta una copia del gene alterata per dare malattia, ma queste generalmente portano ad un manifestarsi immediato del problema nell’individuo e quindi non sono un danno per la popolazione, dato che in genere l’individuo è escluso dalla riproduzione)
Ora anche un furetto / una linea controllata da generazioni e clinicamente sana, senza problemi ereditari, è comunque portatore di difetti genetici in qualcuno dei suoi geni, togliamoci dalla testa che il suo patrimonio genetico sia altrettanto perfetto! Questi difetti di per sé non porteranno mai a malattia perché in singola copia. Ma se noi accoppiamo due individui parenti, anche alla lontana, la probabilità che entrambi abbiano la mutazione nello stesso gene è sicuramente più alta, che accoppiando due furetti di cui non si sa assolutamente nulla ma che sicuramente sono lontanissimi geneticamente. Questa regola vale anche se i riproduttori sono poco controllati ed in teoria molto “difettati” geneticamente, ma la probabilità che i difetti siano negli stessi geni è rarissima, quindi le tare dell’uno saranno “corrette” nella discendenza dal gene sano dell’altro.

Al di là del problema dei difetti genetici recessivi, la variabilità genetica (che si ottiene solo accoppiando individui lontani fra loro) è fondamentale anche per il mantenimento di un efficace sistema immunitario, che permetta di combattere le malattie e far fronte agli accidenti ambientali. In effetti il sistema immunitario è capace di riconoscere tutte le sostanze (antigeni) che provengono dall’esterno e combatterle, eliminarle se dannose. Poiché ogni individuo è esposto nella sua vita a milioni di antigeni diversi è necessario che sia preparato a riconoscerli tutti, quindi i geni che producono questo sistema devono essere più vari possibili e per ottenere questa diversità è fondamentale che si accoppino sempre individui più lontani geneticamente possibile. Per farvi capire, semplifico: se per assurdo il sistema immunitario fosse controllato da 2 geni (sono molti di più in realtà) ed ognuno di questi fosse presente nella popolazione in 5 varianti (=alleli: indicano le forme diverse di uno stesso gene), alla fine la combinazione casuale di questi porterebbe a 225 possibili varianti. Ma se invece di combinarli casualmente accoppiamo individui simili, saranno sempre trasmessi le stesse forme del gene, riducendo il numero di combinazioni, la diversità del sistema immunitario e la capacità di rispondere a diverse malattie.

E in natura? C’è sempre qualcuno che dice che in natura gli animali si accoppiano fra consanguinei, e che quindi questa è una cosa normale. Ebbene, non è così! La riproduzione sessuale è nata apposta con lo scopo di mescolare geni (della madre e del padre) e creare quella variabilità che è necessaria ad una specie per far fronte a tutti gli eventi possibili, ai cambiamenti ambientali, all’insorgere di nuove malattie (tutti i fattori che costituiscono la selezione naturale). Variabilità genetica significa che all’interno di una popolazione lo stesso gene sarà presente in diversi varianti (che altro non sono che mutazioni o alleli), alcune dannose (es alterazioni dei geni che portano a malattie), altre vantaggiose (variazioni che portano ad una maggior probabilità di sopravvivenza), altre “neutre”, ma sempre legate all’ambiente in cui l’animale vive: se cambiano le condizioni ambientali, può essere che quelle che erano “difetti” diventino “vantaggi”, ed ecco come le specie animali sopravvivono! E proprio per questo in realtà insieme alla riproduzione sessuale si è evoluta tutta una serie di meccanismi che evitano l’accoppiamento fra individui troppo simili geneticamente (consanguinei) al fine di mantenere ed aumentare la variabilità: meccanismi comportamentali, sociali (allontanamento della prole, separazione dei territori, un solo riproduttore per branco ecc..) ma anche meccanismi ferormonali su base genetica (ndr. è stato dimostrato che in popolazioni miste di ratti in laboratorio, l’accoppiamento avviene preferenzialmente fra individui non parenti, grazie al riconoscimento olfattivo di ferormoni diversi controllati da specifici geni MHC, che, notate, sono gli stessi che controllano la variabilità del sistema immunitario). Ma se anche l’accoppiamento in consanguineità avviene (e spesso si ha per un drastico cambiamento ambientale che porta ad isolare le popolazioni, in genere di origine umana), allora l’ambiente naturale, non protetto (a differenza di quello che noi forniamo ai nostri animali domestici) provvederà ad eliminare gli individui deboli, che non trasmetteranno il loro patrimonio genetico inadatto alla sopravvivenza. A volte però questo ha conseguenze disastrose, come nel caso dei ghepardi, la cui estinzione è prossima proprio a causa dell’impoverimento genetico dovuto al fatto che l’uomo con i suoi insediamenti ha portato ad ostacoli territoriali notevoli per l’incontro fra maschi e femmine non parenti.

Ora se ci interessa veramente la salvaguardia della specie furetto domestico ed allungare le sue aspettative di vita, non basta cambiare alimentazione, seguirli dal punto di vista veterinario ecc.., bisogna assolutamente combattere la pratica dell’allevamento in consanguineità, aumentare i riproduttori, censire i furetti interi, stimolare il dialogo e lo scambio fra allevatori.

A tutti quelli che sanno l’inglese consiglio la lettura dei capitoli di questo sito:
http://cc.ysu.edu/~helorime/inbredgen.html
Sul calcolo del coefficiente di consanguineità:
http://extension.missouri.edu/xplor/agguid...nsci/g02911.htm




 
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furettaemy
view post Posted on 10/9/2010, 15:08




grazie silvia, sei una fonte inesauribile di riflessioni!!
l'ho spostato nella sezione allevamento, dove ci sono tutte le discussioni infinite tra gli allevatori (e non!) :lol:
 
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nowsica
view post Posted on 10/9/2010, 18:31




E' molto bello leggere i tuoi articoli:riesci a spiegare concetti complicati con parole semplici e comprensibili
 
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view post Posted on 10/9/2010, 20:11

Alpaca della Foglia

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potresti aiutarmi tu con la scelta dei riproduttori di alpaca? potresti scrivere un articolo anche per la nostra rivista di allevtori di alpaca? sei un geniaccio...hai spiegato delle cose interessantissime con grande semplicità...
 
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LuciusFr
view post Posted on 10/9/2010, 22:04




Ero sicuro di aver postato. :lucius:
Mi accodo a quanto detto dagli altri, è sempre un piacere leggere i tuoi articoletti, comprensibili anche per me. :lol:
 
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elislipkn
view post Posted on 11/9/2010, 04:02




CITAZIONE (LuciusFr lo stupido Admin @ 10/9/2010, 23:04)
è sempre un piacere leggere i tuoi articoletti, comprensibili anche per me. :lol:

e non è una missione semplice! XD



concordo: ottime riflessioni che magari servano da lezione o da spunto per un allevamento più ponderato!


 
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5 replies since 10/9/2010, 14:56   1553 views
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