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Genetica dei colori del pelo, Il modello del ratto

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silviapix
icon13  view post Posted on 28/2/2011, 10:11




Per chi desidera i riferimenti scientifici originali, basta mandarmi una mail!!!!
Liberamente tradotto e riassunto da: Where do Rat Coat Colors Come From? by Anne of anne_rats
www.ratbehavior.org/CoatColorMutations.htm#Distribution


NOTA: in questo articolo si tratta di meccanismi MOLECOLARI alla base della sintesi del pigmento. Per quanto i geni sartanno sicuramente diversi fra specie e specie, è chiaro che le funzioni basilari della cellula saranno conservate fra Mammiferi, come potete anche evincere dal fatto che per quanto si parli di geni di ratto, esempi della stessa alterazione sono riportate in altre specie animali (fino all'uomo), quindi le regole si intendano come generali!


Con il termine “geni della pigmentazione” si intendono nei Mammiferi quei geni che controllano la pigmentazione del pelo/capelli, della pelle e degli occhi. Per semplificare per ora parlerò del colore del pelo e descriverò due famiglie principali di geni che controllano la pigmentazione, ognuna composta da tanti geni.
Alla base della pigmentazione vi è lo sviluppo di cellule che producono melanina (che è il pigmento base da cui derivano tutti i colori) dette melanociti, che sintetizzano la melanina in particolari granuli detti melanosomi. Queste cellule si formano durante lo sviluppo embrionale a partire da quella che viene definita cresta neurale, una parte dell’embrione che darà origine a svariati organi (es neuroni, melanociti e parte del derma, cartilagini della testa, muscoli dell'iride, parte del surrene e il setto del cuore..). Durante lo sviluppo i melanociti poi migrano all’epidermide, nei follicoli piliferi, ma anche nell’occhio, nell’orecchio interno ed altri organi. [ecco perché vediamo questa correlazione fra colori e udito].
I geni del controllo di questa prima fase della pigmentazione, ovvero MUTAZIONE DEI GENI CHE CONTROLLANO LO SVILUPPO E LA MIGRAZIONE DEI MELANOCITI, costituiscono nei Mammiferi i cosidetti SPOTTING LOCI, ovvero i geni che producono macchie bianche dovute ad un’alterata migrazione, divisione, differenziazione o morte dei melanoblasti (le cellule embrionali da cui derivano i melanociti maturi). Chiaramente se l’effetto visibile è uno (formazione di macchie bianche), in realtà i geni che controllano questa fase sono tanti ed ognuno può essere alterato, dando aspetti differenti: alcuni producono macchie bianche in determinate parti del corpo (tipo sotto la pancia, sotto il mento, in fronte..), altri hanno effetti più estesi. In genere l’effetto di questi geni è visibile sia in eterozigosi sia in omozigosi (sono dominanti), anche se l’effetto può essere diverso: alcuni di questi geni danno macchie se eterozigoti (ovvero solo una copia del gene è alterata), oppure una depigmentazione totale se omozigoti.
Un altro gruppo di geni della pigmentazione è quello che controlla il PROCESSO DI SINTESI DELLA MELANINA NEI MELANOSOMI. Come accennato il colore viene dato dalla sintesi della melanina, un polimero che assorbe la luce, presente nelle cellule in due forme: la eumelanina è un pigmento marrone-nero, responsabile della colorazione scura, mentre la feomelanina è un pigmento rosso-giallo (responsabile della colorazione chiara). La colorazione finale del pelo deriva dalla quantità relativa di eu e feo- melanina. La colorazione base del pelo di molti animali selvatici (es topi, conigli) è quella definita come agouti, in cui ogni pelo ha una punta nera, contenente eumelanina, una banda gialla contenete feomelanina, ed una banda nera alla base, contenenta di nuovo eumelanina, e questa colorazione dipende proprio da un cambiamaneto nel tempo della produzione di melanina nei melanociti del follicolo pilifero. Alterazioni drastiche (del tipo tutto o nulla) in questo processo portano ad un animale tutto giallo o tutto nero (non ci sono le bande, mutazione non-agouti). Oppure altri geni possono “diluire”, sfumare questo fenomeno. Alcuni geni “scuriscono” il pelo, aumentando la produzione di eumelanina rispetto alla feomelanina. Altri agiscono sulla produzione di feomleanina e sulla sua distribuzione, ad esempio portando la colorazione a grigio, ovvero la banda scura del pelo (di eumelanina) è presente, ma la banda centrale è bianca, ovvero non è stata prodotta feomelanina gialla).
Un discorso a parte merita l’albinismo, in genere riguarda la mutazione con spegnimento totale e precoce dei geni che codificano per gli enzimi che sintetizzano la melanina, impedendo totalmente la formazione di colore in tutto l’animale.
Sempre della serie dei geni dell’albinismo (es geni che controllano la capacità di sintetizzare la melanina) esiste una mutazione particolare che dà un determinato aspetto, con le estremità più scure (es siamese nei gatti, hymalyano nel coniglio). Questo fenomeno è dovuto ad una alterazione degli enzimi di sintesi che li rende termosensibili, quindi il colore del tronco in genere è chiaro, mentre le estremità (zampe, coda, muso, orecchie) , che in genere sono a temperature inferiori, sono scure dovute al completamento della sintesi del pigmento.



1) RITARDO NELLA MIGRAZIONE DEI MELANOCITI

Come già accennato, le cellule della cresta neurale danno origine nell’embrione alle cellule del pigmento (melanociti) che migrano poi lungo tutto il corpo. Specificamente le cellule migrano all’indietro lungo il dorso e parallelamente ad entrambi i lati del corpo in siti specifici. Alla fine della migrazione le cellule raggiungono la posizione finale alla base dei follicoli piliferi dove sintetizzano la melanina e la immettono nel pelo. Normalmente tutti i follicoli hanno le loro cellule associate e tutta la pelliccia è pigmentata. Se invece un follicolo non ha melanociti associati, il pelo non sarà colorato. Mutazioni che modificano la distribuzione delle cellule pigmentarie durante lo sviluppo embrionale determineranno quali parti del corpo saranno pigmentate e quali depigmentate.
Le cellule pigmentarie migrano anche nell’iride e nella retina (occhio). Se l’iride non ha cellule pigmentarie, appare rosso (ratti/topi) o azzurro (cani/gatti).
Le cellule pigmentarie migrano anche nell’orecchio interno, dove hanno un ruolo determinante anche se in parte sconosciuto, nel mantenimento dell’udito. Se l’orecchio interno non ha cellule pigmentarie, l’individuo risulta sordo.
Le cellule pigmentarie migrano anche in diverse parti specifiche del cervello e se non lo raggiungono, gli effetti sono vari, disordine nei movimenti, problemi comportamentali, alterata risposta dell’individuo allo stress.
Le cellule del pigmento sono perciò implicate nelle aree del cervello che regolano il comportamento e la risposta allo stress e questa relazione fra depigmentazione e comportamento ha giocato un ruolo importante nel processo di domesticazione di molte specie animali. Allevatori che hanno selezionato per anni animali più addomesticabili hanno selezionato ceppi con alterata migrazione delle cellule pigmentarie nel cervello, animali più calmi con pelliccia depigmentata (piebaldismo: albinismo parziale). La correlazione fra depigmentazione e docilità è stata riscontrata in diverse specie animali (cavalla, mucche, cani, gatti, uccelli), come inizialmente dimostrato dagli esperimenti di Belayaev- Trut sulle volpi (Russia, 1979). Si nota tuttavia che se la depigmentazione è estrema, l’animale può avere seri deficit neurologici.
Le cellule pigmentarie non sono le uniche che hanno origine dalla cresta neurale e migrano lungo il corpo: ci sono anche ad esempio le cellule che innervano l’intestino e se c’è un’alterazione in questo processo, l’intestino può non funzionare correttamente (megacolon).
Le mutazioni che alterano questa migrazione di cellule dalla cresta neurale sono svariate, ognuna diversa e soggetta anche all’azione di geni modificatori. Ogni mutazione può avere effetti multipli sul colore della pelliccia, sul comportamento e sulle funzioni sensoriali. Ecco perché spesso colorazione bianca, anomalie del colore degli occhi, sordità e megacolon si riscontrano associate: sono tute il risultato di una stessa alterazione.

L’allele hooded [H/h] (incappucciato)
La mutazione hooded (h) nel ratto porta ad un ritardo di migrazione dei melanociti dalla cresta neurale, per cui le aree più lontane dalla mediana dorsale (piedi, ventre, petto) sono depigmentate (assenza di melanociti). Vi sono diversi tipi di alleli hooded che causano diversi gradi di ritardo nella migrazione: h(re) (restricted, letale se in omozigosi), h(i) (Irish), h(n) (notch, or capped), h(e) (extreme),e che quindi danno diversi gradi di depigmentazione. Altri geni influenzano invece l’esatto profilo delle aree depigmentate: es hood modifier locus long [h(l)] che produce una lunga striscia dorsal o h(s)/short che ne produce una corta.
Es. Ratti HH hanno una normale distribuzione del pigmento sull’intero corpo, ratti Hh sono parzialmente depigmentati (petto bianco e fianchi pigmentati) e ratti hh sono detti hooded (testa e striscia dorsale pigmentata, corpo bianco)
Analoghi umani Anche nell’uomo esiste un analogo della mutazione hooded, con effetti più miti, ed è il gene del piebaldismo (ciuffo di capelli bianchi al centro della fronte, macchie depigmentate nel corpo).

Geni Spotting lethal e white spotting (spot=macchia)
La mutazione del recettore per endotelina B si definisce Spotting lethal (Sl)
La molecola endotelina B ed il suo recettore (= sito di legame sulle cellule) regolano il differenziamento, la proliferazione e la migrazione dei melanociti e delle cellule enteriche della cresta neurale durante lo sviluppo. Molte mutazioni avvengono a livello di questi componenti. Una perdita di questo gene (delezione) nei ratti porta a depigmentazione sulla fronte (blaze) e perdita di innervazione del colon (impossibilità di evacuare, megacolon), una condizione fatale.

Mutazione nella proteina Kit / White spotting [Ws]
Una particolare mutazione inattiva il recettore kit, una proteina con svariate funzioni, coinvolta ad esempio nello sviluppo delle cellule staminali del sangue e dei melanoblasti (precursori dei melanociti). Quindi l’inattivazione di kit ha molti effetti diversi: aree depigmentate (a diversa estensione, fino ad avere il corpo completamente bianco con occhi neri), a volte anemia, deficit in mast-cellule (cellule di difesa dell’organismo che agiscono tramite importanti mediatori come istamina e serotonina), problemi riproduttivi e sordità.
Ma la proteina kit ha anche un ruolo nella contrazione intestinale e ratti con la mutazione ws presentano contrazione intestinale anormale e megacolon.
Es: Il megacolon è noto per essere associate al ratto con blaze es molto frequente in ratti husky (con fronte e fianchi depigmentati, spesso occhi diversi)
Uomo ed altri animali:
Nell’uomo ci sono mutazioni simili nella migrazione delle cellule pigmentarie, che danno sindromi reditarie chiamate “di Waardenburg”, causate dall’alterazione di diversi geni (PAX3, MITF, EDNRB, EDN3 and SOX10). La più grave, la Waardenburg tipo 4 o Waardenbug-Shah, include depigmentazione, anomalie del colore degli occhi e megacolon (nell’uomo detto malattia di Hirschprung).
Nei cavalli una mutazione nell’endotelina B porta alla “ Lethal White Foal Syndrome” (LWFS) [sindrome letale del puledro bianco].
Il gene Kit è implicato anche nel colore bianco di molte razze di cani, col nome di mutazione spotting (s), la cui forma dominante (S) porta ad un mantello solido, con poco bianco attorno alle dita, al petto ed al ventre. L’allele Irish spotting s(i) produce marcature bianche sul muso, collo, parte bassa degli arti, ventre e petto(es nel Boston Terrier e nel Basenji). L’allele piebald spotting s(p) porta ad una più ampia distribuzione di bianco (Cocker spaniel, Pointers. L’allele più estremo s(w) si ha nei dalmata, setter inglese, bull terrier e boxer bianchi, ove dà pelliccia bianca, con rare macchie pigmentate. Questa mutazione s(w) è responsabile per l’elevata incidenza di sordità nei Dalmata (20-30% dei cani con sordità mono o bilaterale). Si nota che la presenza di macchie scure sulle orecchie è correlata ad una minor incidenza di sordità, probabilmente perché le cellule pigmentarie sono migrate fino all’orecchio interno, anche s purtroppo queste macchie sono penalizzate dallo standard. Interessante sapere che nei Boston terrier queste macchie sono permesse nello standard e l’incidenza di sordità è inferiore.
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2) ALTERAZIONE NELLA LINEA CELLULARE CHE DARA’ ORIGINE AI MELANOSOMI

La mutazione red eyed dilution [diluizione ad occhio rosso]
I melanosomi sono le vescicole all’intenro delle cellule pigmentarie in cui avvien la sintesi ed il trasporto all’esterno dei pigmenti. I melanosomi appartengono ad una famiglia di organuli intracellulare (= interni alle cellule) che comprende anche altri come lisosomi e granuli densi delle piastrine, tutti derivanti da un precursore comune. La mutazione red-eyed dilution (r) ha effetto su questo precursore. Gli effetti sono riduzione del deposito di pigmento nel pelo e nell’occhio (occhi rossi, pelliccia più chiara). Ma ratti omozigoti per la mutazione hanno anche una anormale funzione delle piastrine (sanguinamento, incapacità di coagulare il sangue)
Es: AUn topo agouti che porta la mutazione rr in omozigosi avrà delle focature dorate (detto fawn)
Note: Ratti Fawn (rr su agouti) Hooded sono estensivamente utilizzati in laboratorio perché portano una serie di malattie e sono utilizzati come modello umano per diversi disordini psichiatrici:
• Ipertensione, che porta a proteinuria, sclerosi glomerulare del rene, insufficienza renale
• Problemi neurologici (alterata risposta a segnali serotoninergici nel sistema nervoso centrale)
• Alto stress sociale e bassa aggressività
Analoghi nell’uomo: Sindromi:
di Hermansky-Pudlak (HPS) individui affetti mostrano diversi gradi di depigmentazione (da pelle e capelli bianchi, sino a capelli e pelle scura per la rpesenza di lentiggini), calo di vista, problemi polmonari e intestinali, a causa delle alterazioni in lisosomi, melanosomi e granuli delle piastrine.
di Chediak-Higashi (CHS). Indivdiui affetti mostrano profonda depigmentazione, infezioni gravi ricorrenti, disordini linfoproliferatibi, debolezza agli arti, spesso vanno incontro a morte prematura. Questa sindrome è comunue anche nel visone, mucche, topi (topo beige) e gatti.
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3) MUTAZIONI NEL TRASPORTO E NELLA DEPOSIZIONE DEL PIGMENTO

I. Alternanza di pigmento scuro e chiaro nel singolo pelo: black ed agouti
Come accennato i melanociti producono due tipi di pigmento: eumelanina (marrone-nero) e feomelanina (rosso-giallo), le quantità relative prodotte dipendono da:
• ormone alfa-MSH ed il suo recettore MCR1 che portano alla produzione di eumelanina tramite l’azione di un enzima tirosinasi
• Proteina Agouti: inibsce il legame di MSH a MCR1 favorendo la prodzione di feomelanina
I ratti con proteina Agouti (A) hanno un pelo a bande chiare e scure, che è l’aspetto del ratto selvatico. I ratti non-agouti (a) producono solo eumelanina ed il pelo è tutto scuro.
Es: Ratti aa hanno pelliccia solida (se non ci sono geni modificatori coinvolti, sono ratti black )
Altri effetti: La proteina agouti ha anche effetti sulle cellule neurali-cerebrali, con svariati effetti fisiologici e comportamentali: ratti non agouti sono in genere più calmi e più facilmente manipolabili. Effetti diversi si hanno in ratti con iperproduzione di proteina agouti, ove viene alterata la regolazione dell’alimentazione. Questi ratti sono gialli ed obesi.
Nell’uomo: Esiste un analogo chiamato “agouti signal protein”(ASIP), il cui ruolo non è ben chiaro.

Mutazioni nel recettore MCR1(extension)
Mutazioni inattivanti del recettore MCR1 non sono riscontrate nei ratti, ma in altre specie, dove portano ad un colore giallo della pelliccia come nel topo (mutazione yellow - e), nel cavallo nelle volpi e in alcuni cani (labrador, golden retrievers, setter irlandesi).
Invece mutazioni che portano ad iperattività del recettore MCR1 portano ad una continua produzione di pigmento nero (riscontrate ad esempio nella pantera nera, nelle pecore).
L’espressione del recettore MCR1 varia con le stagioni in alcune specie, causando la transizione dal pelo invernale, più chiaro, a quello più scuro estivo.
Nell’uomo, l’inattivazione del recettore MCR1 porta ai capelli rossi.
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II. Calo di deposizione di pigmento che porta ad un pelo più chiaro: il gene dilute

Una volta che i granuli di pigmento sono sintetizzati, devono essere trasportati dai melanosomi nel pelo in crescita. Il trasporto è mediato da piccole molecole di miosina 5. Nella mutazione dilute che inattiva la miosina 5 il pigmento è prodotto nella giusta quantità ma non viene efficientemente trasportato, per cui il pelo incorpora meno pigmento e quando viene incorporato questo si deposita in modo irregolare, dando alla pelliccia un colore slavato, diluito.
Es: I ratti che sarebbero black geneticamente ma che hanno la mutazione dilute sono grigio-ardesia detti Russian blue. Ci sono però altre mutazioni non correlate con dilute che producono un grigio detto blue.
Altri effetti:L’inattivazione di miosina 5 ha effetti su altri processi, ad esempio influisce sull’eccitabilità di alcune cellule del cervello dette cellule di Purkinje e mutazioni dilute drastiche possono correlare con importanti deficit neurologici.
Analoghi umani: La controparte umana della mutazione dilute è responsabile della sindrome di Griscelli Prunieras, una rara malattia ereditaria. I pazienti affetti sono caratterizzati da albinismo parziale, scolorimento dei capelli a grigio-biondo e deficit neurologici.


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4) MUTAZIONI NELLA SINTESI DEL PIGMENTO

I. Alterazioni alla base della sintesi: le mutazioni Chinchilla
Alla base del processo di sintesi dei pigmenti c’è l’enzima tirosinasi, il cui gene è chiamato chinchilla. Se una mautazione del gene è tale da inattivare completamente il gene/l’enzima, allora l’animale non potrà produrre alcun pigmento nel corpo. Animali con questa mutazione sono definiti albini.
La maggior parte delle latre mutazioni del gene porta invece ad una tirosinasi parzialmente attiva, producendo animali con un colore diluito. Esiste unna versione della mutazione, che produce un enzima che si inattiva alle alte temperature, portando al fenomeno dell’acromelanismo (iscurimento delle estremità): animali con questa mutazione producono pigmento solo nelle aree più fredde del corpo (naso, orecchie, zampe, coda) e sono detti siamesi o himalayani.
Ecco l’elenco delle mutazioni per la tirosinasi:
• C = colore pieno
• C(ch) = color cincillà
• c(h) = Acromelanismo (siamese)
• c = Albino
Es: C(ch)C(ch) porta al color chinchilla (non noto nei ratti). Ratti cc sono albini, e c(h)c(h) sono siamesi. La ombinazione c(h)c porta ad un colore intermedio fra albino e siamese, noto come himalayan.
Altri effetti: la mancanza di pigmento nell’occhio e nel nervo ottico si accompagna ad un deficit nella vista, a volte cecità.
Nell’uomo: Nell’uomo l’albinismo si definisce albinismo oculocutaneotipo 1 (OCA1). Ci sono circa 60 mutazioni del gene per la tirosinasi descritte nell’uomo. Vi sono anche analoghi della mutazione himalayan o siamese, che portano alla produzione di pigmento solo nelle aree del corpo a minor temperatura.
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II. Un ambiente cellulare sfavorevole alla sintesi del pigmento: la mutazione pink-eyed dilution
Un pH acido nei melanosomi è necessario per la corretta attività della tirosinasi, in particolare per la sintesi di pigmento scuro. Il gene p (pink eyed dilution) codifica per una proteina di membrana dei melanosomi che regola il pH dentro la cellula, se la proteina viene inattivata il pH passa da acido a neutro. La proteina p è presente solo negli eumelanosomi (che sintetizzano eumelanina), ma non nei feomelanosomi, quindi la mutazione non influisce sulla sintesi di feomelanina. L’effetto generale della mutazione è una diluizione del pigmento scuro, qualsiasi sia la colorazione di base, lasciando solo il pigmento giallo-rosso (pelo più chiaro ed occhi rosa).
Es: nel ratto agouti, la mutazione p schiarisce tutte le bande scure di ogni pelo, in una combinazione detta amber. Invece il colore nero viene dilutio a giallo pallido, detto champagne.
Altri effetti: alcuni melanosomi assumono una forma anomala.
Nell’uomo: Alcune variazioni nel locus p sono normali nell’uomo e definiscono le differenze di colore della pelle fra gruppi etnici. Mutazioni più drastiche sono responsabili dell’albinismo oculocutaneo tipo 2 (OCA2), il tipo più comune di albinismo, soprattutto nei ceppi di origine Africana. La caratteristica depigmentazione è molto variabile, i pigmenti possono essere localizzati solo nelle lentiggini, i capelli tendono ad essere gialli, occhi in genere parzialmente pigmentati.
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III. Mancanza dell’ultima fase della sintesi del pigmento: la mutazione brown
Nelle ultime fasi della sintesi, il processo si divide in due strade, di cui una porta all’eumelanina e l’altra alla feomelanina. Il gene brown (codifica per un enzima detto TYRP1) interessa solo la sintesi di eumelanina, nella cui fase finale il pigmento marrone viene convertito in nero. Ci sono due tipi di mutazione in questo gene, uno che inattiva completamente l’enzima ed un altro che ne permette la produzione solo in piccole quantità.
Es: I ratti omozigoti per la mutazione (bb) sono detti chocolate, e nei cani si traduce nel color fegato (liver).
Altri effetti: Le mutazioni di TYRP1 influiscono anche sulla proliferazione e la maturazione die melanosomi.
Analoghi nell’uomo: Nell’uomo le mutazioni di TYRP1 sono responsabili dell’albinismo oculocutaneo di tipo 3 (OCA3), comune nelle persone di pelle nera, portando ad una colorazione rossiccia della pelle e dei capelli.
 
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furettaemy
view post Posted on 3/3/2011, 17:06




ecco, stavolta mi sono messa d'impegno, mi sono stampata l'articolo e l'ho letto attentamente.. e cavolo quant'è interessante!!
capire perchè un animale ha il mantello nero, un'altro biondo.. figataa :D
ovviamente essendo furettomani ci concentriamo sul pelo del furetto.
mi sopportate se parto con le domande idiote?

- il pelo del sable è agouti? ricollegandoci alla discussione aperta da ilona
https://furetti.forumfree.it/?t=53089555
io direi che il pelo del furetto sable NON è agouti.
CITAZIONE
agouti, in cui ogni pelo ha una punta nera, contenente eumelanina, una banda gialla contenete feomelanina, ed una banda nera alla base, contenenta di nuovo eumelanina, e questa colorazione dipende proprio da un cambiamaneto nel tempo della produzione di melanina nei melanociti del follicolo pilifero.

nel furetto, dal sable più chiaro al self, la base è chiara, e la punta è costituita da una banda scura più o meno ampia, in base al pattern. quindi non c'è la banda nera alla base! giusto?

- silver: ho dedotto poco dall'articolo sui silver, può essere che il pelo silver si comporti così?
CITAZIONE
Altri agiscono sulla produzione di feomleanina e sulla sua distribuzione, ad esempio portando la colorazione a grigio, ovvero la banda scura del pelo (di eumelanina) è presente, ma la banda centrale è bianca, ovvero non è stata prodotta feomelanina gialla).

ci sono tanti silverini nel forum, andate a strappare i peli e diteci!!

- macchiati: abbiamo aperto discussioni infinite sui macchiati, e nell'articolo proprio su di questo se non sbaglio parlavi di mutazione della proteina Kit e conseguente sindrome di waardenburg.
le altre mutazioni che interessano il ritardo nella migrazione dei melanociti, e quindi allele hooded e geni spotting lethal, possono riscontrarsi anche nel furetto? io ho guardato immagini di ratti hooded, è mi è sembrato un dew con la testa colorata.. che quindi "ci assomiglia" ma il dew è ancora più macchiato.. sono quindi mutazioni riscontrabili ognuna in differenti specie oppure si possono "sommare"? chissà che cavolate sto dicendo :wacko:

- riguardo le diluizioni ad occhio rosso, trattandosi di pelo chiaro ho pensato ai cannella, e mi è venuto in mente che, parlando con una persona proprietaria di un siamese cannella, mi diceva avesse gli occhi rossi. c'è qualcuno che può confermare che i siamesi possono avere gli occhi rossi?

- e sempre riguardo i siamesi, ma in senso "genetico", il furetto dovrebbe essere considerato tale secondo me, perchè ha le estremità più scure (musetto a parte, che invece è bianco.. strano?)

- parlando degli effetti comportamentali dei ratti black, mi è venuto in mente l'osservazione di un'allevatrice estera, e che confrontandoci con altri proprietari secondo me è possibile. lei diceva che ha notato che i furetti neri sono generalmente i più docili, e quelli macchiati i più matti, cosa che risulterebbe confermata dalla spiegazione dell'articolo :P
sulla tendenza degli animali con iperproduzione di proteina agouti (i nostri cannella?) che tendono ad essere obesi rispetto agli altri.. non so se qualcuno ha mai notato la correlazione :D

- mutazione chinchilla?
CITAZIONE
Ecco l’elenco delle mutazioni per la tirosinasi:
• C = colore pieno
• C(ch) = color cincillà
• c(h) = Acromelanismo (siamese)
• c = Albino

questo non l'ho capito. la tipologia non mutata sarebbe C, colore pieno, e il colore cincillà è una diluizione del colore?

- diluizioni. lo spiegava se non sbaglio angela tempo fa, il colore cioccolato dovrebbe essere una diluizione del nero. furetti cioccolato derivanti da linee black ce ne sono diversi ultimamente, è diventato un colore "in voga", mentre furetti ciocco derivati da linee non-self non so che origine hanno.
è più probabile che si parti di gene diluite che di mutazione brown come in altri animali?

- occhi. i furetti macchiati hanno iride azzurra con riflesso alla luce artificiale rosso, e quindi l'iride è priva di cellule pigmentarie. i furetti di colorazioni non macchiate hanno spesso l'iride marrone scura, quasi nera, altri hanno l'iride marrone più chiaro, verde o blu.
ho notato anche un verde diverso tra i furetti siamese cannella ad esempio, e il verde o blu dei furetti solidi, che a me sembra più intenso (bailey, black solid, ha gli occhi marrone chiaro, molto diversi dagli occhi quasi neri di noel, che è sable, e da lei sono nati piccini con occhi verdi e blu).
avevamo fatto anche una discussione tentando di recuperare più foto possibili di peli, occhi, nasi ecc
https://furetti.forumfree.it/?t=46435700
si sa qualcosa su queste colorazioni degli occhi?


credo di aver finito per adesso..spero si uniscano in tanti con le proprie esperienze e domande, secondo me è una discussione non interessante.. DI PIU'!!

Edited by furettaemy - 3/3/2011, 17:36
 
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elislipkn
view post Posted on 3/3/2011, 18:00




ottimo! me lo stampo e me lo leggo dopo con calma! :)
 
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furettaemy
view post Posted on 7/3/2011, 23:33




ho trovato info sull'albinismo che però non posso giudicare se siano veritiere o meno.. sembrano interessanti, ma il sito è in francese.. qualcuno può tradurre? :cry:

questo in particolare
www.feulenoir.com/article-7-38.htm
nelle pagine successive parla delle conseguenze dell'albinismo come miopia, fotofobia ecc
e poi parla di una possibile relazione tra colore albino e siamese, che però non ho capito bene con il traduttore
www.feulenoir.com/article-7-45.htm

 
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elislipkn
view post Posted on 8/3/2011, 11:38




qualcuno che sappia BENE il francese? ._.
 
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view post Posted on 18/1/2012, 00:46
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:) è l'allevatore di Kisa..adesso traduco...

Nel frattempo tra varie ricerche ho trovato che nei cincillà non è solo letale il solito gene 'bianco' ma anche quello 'nero'
"Fattore letale: il fattore letale deriva da un difetto genetico che causa problemi nello sviluppo dell'embrione causandone la morte. Si verifica solitamente nello stato preemobrionale, le statistiche parlano di un 25% di probabilità in una cucciolata. Si parla di una possibile presenza di un fattore letale se si accoppiano tra di loro due white o due black velvet, infatti non nascono cuccioli omozigoti di questi due colori . Gli embrioni non sviluppati vengono riassorbiti con il rischio di infezione da parte della mamma."

Le differenti forme d'albinismo nell'uomo e comparazioni con il furetto

Nella specie umana esistono più di una dozzina di forme di albinismo, dove alcune sono trasmissioni recessive, altre dominanti e alcune legate al sesso. La forma più conosciuta è l'Albinismo-Oculo-Cutaneo di tipo1 o più semplicemente AOC tipo1. Questa corrisponde ad un'anomalia genetica che riguarda il gene codificante di un enzima, la tirosinasi. Quest'ultima è indispensabile per la sintesi della melanina che è un pigmento responsabile del colore della pelle e del pelo. Più di 50mutazioni sono già state descritte nell'uomo. Riguardo l'AOC riconosciamo 3 tipi:

• L'AOC di tipo 1A dell'uomo è la più conosciuta e viene solitamente chiamata "tirosinasi negativa" in quanto l'enzima mutato non è funzionale. Essendo responsabile del colore dei tessuti, l'individuo portatore di questa anomalia ha i suoi tessuti (pelle e peli) di colore bianco e occhi rossi. Latrasmissione dell'AOC di tipo1A è autosomica recessiva. L'albinismo dei furetti somiglia molto all'AOC di tipo 1 dell'uomo.

• L'AOC di tipo 1B chiamata "mutazione gialla", corrisponde, anch'essa, ad una mutazione codificante per la tirosinasi, ma l'enzima mutato è "quasi funzionale". Otteniamo allora una colorazione vicino al rosso. Nel libro "Il Furetto" di Avanzi [Avanzi, le Furet, éditions de Vecchi, page 25, n° ISBN 2-7328-2577-8], troviamo la foto di un furetto albino dalla tinta giallastra, definito come "poco apprezzato dagli standard della razza". Sarremmo tentati di dire che questa varietà di "albino giallastro" assomigli alla forma umana AOC detta "mutazione gialla". Infatti è probabile che la colorazione "gliallo-rossa" dei furetti albini sia tutta legata semplicemente ad un eccesso di secrezioni sebacee. La castrazione e un buon bagno risolvono solitamente questa colorazione particolare.

• Il 3°tipo di AOC è il tipo ITS o "dipendente dalla temperatura", dove l'enzima mutato ha la particolarità di funzionare unicamente a certi livelli di temperatura. Nel regno animale lo ritroviamo nei gatti siamesi, esempio eclatante del tipo AOC "dipendente dalla temperatura". In effetti la colorazione "siamese" è legata ad un'anomalia genetica. L'enzima tirosinasi nutato ha la particolarità di essere instabile al calore. Funziona dunque ad una temperatura leggermente inferiore a quella del corpo. Siccome le zampe, la coda, le orecchie e il muso, sono "più fredde" del resto del corpo, l'enzima funziona unicamente in queste zone e questo è quello che dà il colore particolare al siamese. Personalmente, sono convinto che questo tipo di albinismo nel furetto esista.

L'albinismo: un gene nascosto?

Studi hanno mostrato che alcune colorazioni come il siamese, il silver e il silver-mitt sarebbero legate a insiemi di geni e alleli situati sullo stesso loco del gene dell'albinismo. Tutt'ora sono sorpreso per il colore chiamato champagne, dove il corpo è bianco e le estremità colorate. A volte l'animale può anche restare bianco per più mesi prima di prendere il suo colore champagne. Questo mi fa pensare ad un albinismo dipendente dalla temperatura, anche se non ho alcuna prova per formulare questa ipotesi. Tuttavia, sono convinto che esista una relazione tra il gene dell'albinismo e il colore champagne. Mi sono interessato agli incroci tra furetti champagne e albini. Su una mezza-dozzina di incroci studiati, tutti gli accoppiamenti di furetti color champagne con albini, ha portato nella cucciolata alla comparsa di almeno un albino. Questo campionamento studiato è lungo dal poter essere rappresentativo e non possiamo trarne alcuna conclusione, tranne per il fatto che, nelle coppie studiate, i furetti champagne erano tutti portatori del gene dell'albinismo.



Tuttavia, credo abbia fatto un po' di pasticci con geni diversi...io di interessante sul suo sito avevo trovato qualcosa su ibridi tra mustelidi...
 
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furettaemy
view post Posted on 19/1/2012, 11:23




uh grazie gessi, è interessante :clapp:
ma la mutazione gialla esiste nell'uomo, giusto? e non credo si risolva lavando i capelli no? :lucius:
 
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icon4  view post Posted on 19/1/2012, 12:52
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Sinceramente non è una mutazione umana che conosco -.-' a mio parere fa un sacco di confusione...per quanto ne so io l'albinismo vero e proprio è uno solo, in alcuni animali più che tendere al bianco tendono al giallo, ma è sempre il gene 'albino' che sulle diverse specie dà una tonalità diversa. Diversa ancora è la macchia bianca.
Ablinismo: www.albinismo.it/info-divulgative-albinismo-41
Negli uccelli c'é questa differenza ad esempio...l'albino è completamente bianco, mentre il lutino è giallo
esempi:
Cocorite 320px-Melopsittacus_undulatus_-_albino_and_lutino Fisher fischers1

Qui si parla di diamanti mandarini, ma comunque interessante:
Assieme alla melanina nelle penne troviamo anche altri pigmenti, fra cui risultano importanti i Carotenoidi, la cui particolarità biologica è quella di dare una tonalità del colore che spazia dal Giallo al Rosso nel D.M. presente nel Becco e nelle Zampe. Non dimentichiamo che nella valutazione di un colore occorre tenere in grande considerazione l’aspetto dovuto e causato da fenomeni di rifrazione che colpisce il piumaggio e il cui effetto è legato e dipendente dal tipo di qualità della luce, dall’angolo di incidenza, dalla sua intensità cromatica, dalla concentrazione dei pigmenti. Nel momento dello sviluppo della penna, in cui i Pigmenti si collocano in essa, non si avrà una distribuzione omogenea, si otterranno nel fenotipo diversi tipi e forme di disegni (disegni distintivi), contrariamente se la distribuzione di questi pigmenti è del tipo omogeneo, avremo un fenotipo con il colore di fondo uniforme. Se la sintesi della melanina viene impedita, verranno mostrati i colori degli altri pigmenti. Qualora si presentasse il caso che le cellule non sono pigmentate o che non generano il pigmento, ci troveremo di fronte a soggetti dall’aspetto visivo (fenotipo) dal colore bianco. Con questo procedimento avremo ottenuto dei soggetti con il piumaggio Albino, il quale può essere presente nella forma Completa o nella forma Parziale. Ricordo di aver letto nel passato (lontano) una definizione su come suddividere le varie forme di albinismo, che non ho mai più riletto, che ancora oggi così definita la ritengo giusta:
- Albinismo allocroistico, si manifesta con pezzature bianche nelle varie parti del piumaggio;
- Albinismo clorocroistico, si manifesta con lo sbiadimento totale dell’intero piumaggio;
- Albinismo leucocroistico, si manifesta nella forma totale, con gli occhi rossi,ed è ereditario del tipo recessivo.
Il fattore mutato Albino si manifesta per una carenza, o parziale assenza che un organismo possiede nel produrre della melanina. Non è corretto credere che un soggetto debba possedere la mutazione albina solo se non possiede nessun tipo di colorazione; inoltre il processo che andrà a generare la forma Albina, si svilupperà e dipenderà nel suo procedimento biologico dalla qualità e quantità che i genitori e gli altri avi possedevano nel loro patrimonio genetico. L’Acianismo o Luteismo è la trasformazione in giallo del colore verde e può essere abbinato con il fattore mutato Albino. La mutazione Lutino agisce nel piumaggio con la primaria particolarità di ridurre fortemente la Feomelanina e la Eumelanina in minor percentuale; per cui ciò che può eventualmente apparire nel fenotipo di questi soggetti è dovuta alla piccolissima percentuale di Eumelanina bruna presente nel Genotipo dei D.M. che hanno partecipato a questo risultato finale. Nella forma Lutino, essendo la riduzione delle melanine non totale, appaiono nelle piume e nelle penne dei residui di colorazione, che visivamente e genotipicamente sono diverse dalla mutazione di origine (es: disegni e colore di fondo di un Mascherato). Non può trattarsi della mutazione Albino in quanto la riduzione della Feomelanina e della Eumelanina, a differenza della mutazione Lutino, agisce nello stesso modo anche con l’Eumelanina Bruna.


Comunque non credo aiuti il paragone tra colorazioni degli uccelli e quelle dei furetti, spesso ci sono determinate colorazioni sesso-legate e si parla di molte più varianti di colore rispetto ai furetti..

Esiste anche questo.. http://it.wikipedia.org/wiki/Leucismo io sinceramente non ci capisco più nulla e vi saluto :.nghe:

Edited by Arima&Nami - 19/1/2012, 13:11
 
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Mitile Bivalve
view post Posted on 19/1/2012, 14:39




Scusate ma, premetto la mia più totale ignoranza in materia, io sapevo che oltre all' albinismo vero e proprio, esiste anche il leucismo, che seppur con le dovute differenze tecniche che io non conosco, a livello visivo è una specie di albinismo incompleto... tipo le tigri bianche no? non sono proprio proprio albine, perchè il colore degli occhi rimane invariato, cosi come le mucose dovrebbero rimanere pigmentate e le strisce nere ci sono lo stesso, seppur più chiare... qualcuno che ne sappia di più c' è? **

Edited by Mitile Bivalve - 19/1/2012, 15:06
 
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view post Posted on 19/1/2012, 15:48
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L’albinismo è definibile come un’anomalia genetica che diminuisce o elimina totalmente i pigmenti melanici (melanina) nel corpo di mammiferi, uccelli, rettili, pesci ed anche nei petali dei fiori. Questa anomalia (genotipo) si manifesta con una serie di caratteristiche fenotipiche particolarmente visibili come peli bianchi, iride rosso/viola ed eliofobia (problema trascurabile per i mammiferi dotati di pelo perché l’epidermide è protetta, ma terribilmente inabilitante per le capacità visive).

Il leucismo (leucos significa bianco in greco antico) è una particolarità genetica dovuta da un gene recessivo definito chinchilla o inibitore cromatico che, a differenza dell’albinismo, fa depositare i pigmenti di melanina solo nella punta del pelo e portando l’iride dei leoni ad un colore giallo (normale), verde, blu e declinazioni cromatiche miste dei suddetti colori. Queste modifiche fenotipiche, secondo alcune ricerche, non creano particolari problemi ai leoni bianchi, anzi, li rendono più attivi nei periodi caldi rispetto ai leoni “biondi” poiché il pelo ha una elevata capacità riflettente dei raggi solari. In alcuni libri viene invece detto che il colore del manto li rende particolarmente visibili alle prede… entrambe le affermazioni sono soggette a molte contraddizioni.
 
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Mitile Bivalve
view post Posted on 19/1/2012, 17:38




Oh grazie, ma nn avevo mica letto l' ultima frase che avevi scritto, dove mettevi il link? XD che scema che sono XD
 
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ValentinaMa
view post Posted on 19/1/2012, 18:52




infatti l'albino e il lutino sono sessolegate.
 
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Lydia1
view post Posted on 16/11/2012, 20:18




furettaemy: Big Thank you for pointing this topic. I am delighted to have read these reports.

"The French forum that you name does not say anything new. The administrator has just forgotten to declare the official link where he found these comments on genetics.
I know these texts, I will find the name of the author (think about it)."

Edited by Lydia1 - 16/11/2012, 20:53
 
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12 replies since 28/2/2011, 10:11   4362 views
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